Alimentazione nella terza età
L’anziano è il soggetto maggiormente a rischio di malnutrizione con:
▪ valori di albumina < 35
▪ BMI < 18,5 a seconda dell'età, SGA, mna e circonferenza del polpaccio (metodi
utilizzati per valutarla).
▪ In ospedale si ha un rischio di malnutrizione fino al 75%
▪ nelle case di riposo tra il 30-60%
▪ nel territorio tra il 5-10%.
Studi hanno dimostrato che generalmente l'anziano maggiormente a rischio di malnutrizione
è quello ospedalizzato o in case di cura, mentre gli anziani presenti sul territorio che
vengono nutriti in maniera soddisfacente vanno più spesso incontro a obesità e patologie
correlate.
Ciò che accade con l'avanzare dell'età è principalmente:
o una riduzione della massa muscolare a partire dai 70 anni per il 40%, provocando
sarcopenia e riduzione del metabolismo basale quindi aumentato rischio obesità
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o la riduzione del tessuto osseo (in particolare nelle donne post menopausa con
aumento rischio osteoporosi)
o alterazioni dell'apparato gastrointestinale e del gusto
o problemi psicologici e sociali che concorrono all'insorgenza della malnutrizione.
I fabbisogni nutrizionali dell'anziano sono simili a quelli dell'adulto con una percentuale di
glucidi del 50 60% (di cui 20% zuccheri), proteine 0,8-1 g /kg/die, lipidi 25-30%, fibra 25-30
gr/die.
Nelle ultime fasi di vita si può tornare a nutrirsi di origine animale in quanto superato il
picco di rischio di tumori, diventa più importante supportare la massa magra
Nei soggetti sportivi anziani le carenze più comuni sono di:
o vitamina B6
o vitamina B12, importante in questo caso integrare
o acido folico
o vitamina D E
o minerali quali calcio, zinco e ferro.
Soggetto anziano va motivato ad avere interessi, si possono cambiare abitudini
anche negli ultimi anni di vita
si deve cercare di sfruttare il tempo disponibile per aumentare l'attività motoria, curare
l'alimentazione, non esagerare con latte e formaggi (da preferire magri) anche se ad alto
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contenuto di calcio, consumare abbondantemente tutti i giorni frutta e verdura fresca e olio
extravergine d'oliva e considerare che sono sempre validi fattori di rischio per obesità quali
sedentarietà, stitichezza, fumo di sigaretta, alcol ecc.… mantenere una dieta variata è
appetibile evitando il ricorso a pasti freddi o piatti precucinati riscaldati, scegliere degli
alimenti compatibili con le condizioni dell'apparato masticatorio che risultano essere meno
efficienti nell'anziano, evitare pasti pesanti e frazionare l'alimentazione in più occasioni
durante la giornata, effettuare una buona prima colazione comprendente latte o yogurt,
ridurre i grassi animali e consumare spesso legumi frutta e ortaggi freschi e non eccedere nel
sale da cucina.
o Tra le diverse cause di malnutrizione anche nel soggetto anziano abbiamo anoressia,
ipogeusia, avventurina e disfagia o malattie psichiatriche o malattie neurologiche,
malattie articolari, povertà ed isolamento sociale oppure la malnutrizione può essere
conseguente abuso e uso di farmaci.
o La malnutrizione è una condizione che determina un aumento della fragilità con
aumento della morbilità dovuta ad infezioni, decubiti, deterioramento cognitivo o
depressione, aumento quindi della durata dei ricoveri e aumento della mortalità dei
soggetti.
Il paziente anziano fragile e colui che utilizza tutte le riserve funzionali per la
sopravvivenza di base e non risiede nelle riserve supplementari per coprire eventuali
situazioni di stress anche minimo.
o I rischi principali legati alla malnutrizione sono la disidratazione, l'anemia, i deficit
vitaminici di sali minerali e il deficit energetico. Sappiamo che così come elevati valori
di BMI determinano un aumento della mortalità, anche valori troppo bassi di BMI
determinano un aumento della mortalità come avviene nei soggetti malnutriti.